La formazione dei giovani è un aspetto sul quale si gioca il futuro del Paese ed è tra i temi che stanno più a cuore a Confartigianato. Ed è per questo che la Fondazione Germozzi ha dedicato il primo ‘Quaderno’ della omonima collana proprio all’emergenza educativa in Italia. Un titolo che contiene una provocazione, come ha spiegato il Professor Giulio Sapelli, Presidente della Fondazione Germozzi, il quale oggi ha presentato il libro alla Giunta Esecutiva di Confartigianato.
La provocazione consiste nell’indicare una ‘terza via’ per un modello di formazione inclusivo ‘a valore artigiano’. Significa, nella visione indicata da Sapelli, formare competenze complesse che coniugano cultura umanistica e cultura tecnica.
“La realtà dell’artigianato e delle piccole imprese, descritta nel libro con testimonianze dirette degli imprenditori – ha sottolineato Sapelli – ci dimostra che formazione umanistica e tecnica si mischiano necessariamente per consentire alle aziende di essere all’altezza delle nuove sfide imposte dalla competizione globale. Occorre quindi superare gli stereotipi e i pregiudizi che considerano di serie B il lavoro manuale e le nozioni tecniche. Occorre rilanciare i licei tecnologici proprio per affrontare con un approccio nuovo il tema della formazione dei giovani e prepararli ad affrontare un mondo del lavoro che cambia costantemente, attraversato anche dalle transizioni digitale ed ecologica.
“La scuola – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli nella prefazione del libro – deve diventare luogo di apprendimento complesso, valida risposta ai problemi del Paese ed anche alle crescenti difficoltà che le nostre imprese incontrano nel reperimento di giovani con una preparazione qualificata. E’ necessario perseguire una sintesi alta tra scuola e lavoro e che i giovani ricevano una formazione completa e siano avviati alla cultura del lavoro superando la storica separazione tra lavorare e studiare”.