E’ stato finalmente pubblicato il cosiddetto “Bando Borghi”. Nell’ambito degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’Investimento 2.1 Attrattività dei Borghi prevede un finanziamento complessivo pari a 1.020 miliardi di euro.
L’investimento è suddiviso in due linee d’intervento:
- la Linea A dedicata a Progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei Borghi a rischio abbandono e abbandonati, con una dotazione finanziaria di 420 milioni di euro;
- la Linea B dedicata a Progetti locali per la Rigenerazione Culturale e Sociale con una dotazione finanziaria complessiva di 380 milioni di euro;
- un importo pari a 20 milioni di euro destinati all’intervento “Turismo delle radici” il cui soggetto attuatore è il Ministero degli Affari e della Cooperazione Internazionale.La linea B stanzia 380 milioni di euro per la realizzazione di progetti in almeno 229 borghi storici (Linea B, investimento 2.1, M1C3).
L’avviso pubblico è finalizzato a promuovere progetti per la rigenerazione, valorizzazione e gestione del grande patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presenti nei piccoli centri italiani, integrando obiettivi di tutela del patrimonio culturale con le esigenze di rivitalizzazione sociale ed economica, di rilancio occupazionale e di contrasto dello spopolamento. Gli interventi ammessi al finanziamento dovranno dare nuova linfa al tessuto socioeconomico di questi luoghi attraverso la riqualificazione degli spazi pubblici, la rigenerazione del patrimonio storico, architettonico insieme all’attivazione di iniziative imprenditoriali e commerciali che creino ricadute occupazionali sul territorio.Si precisa che il bando non finanzia singole ristrutturazioni, ma progetti integrati.
Destinatari dell’Avviso sono i piccoli comuni singoli o aggregati con popolazione residente fino a 5000 abitanti nei quali sia presente un borgo storico chiaramente identificabile e riconoscibile (o, nel caso di comuni dimensionalmente molto piccoli, si configurino essi stessi come un borgo storico).
Contrariamente a quanto sembrava da alcune anticipazioni, tra i requisiti non è più richiesto che il borgo sia abbandonato o semi abbandonato; il contrasto allo spopolamento diventa uno dei temi dei possibili interventi.
Le aggregazioni di comuni possono riguardare comuni limitrofi o ricadenti nella medesima regione che condividono medesimi tematismi. Nel caso di aggregazioni di più comuni fino ad un massimo di tre, in ogni comune dovrà essere presente un borgo storico. Nel caso di Comuni in forma aggregata la candidatura deve essere presentata dal Comune che assume il ruolo di proponente e capofila.
La domanda può essere presentata a partire dal giorno 20 dicembre 2021 entro massimo le ore 13:59 del giorno 15 marzo 2022.
Tutti i documenti sono scaricabili al seguente link, da cui si accede anche all’applicativo: