A un anno dalla pubblicazione della proposta legislativa della Commissione Europea, il Consiglio dell’UE ha approvato la proposta di direttiva sulla riduzione dell’inquinamento della plastica nei mari.
Nell’ottica di lanciare una strategia globale sull’economia circolare, l’UE vuole elencare una serie di azioni che gli Stati membri, le imprese e i cittadini devono attuare. Il fine ultimo non è quello di proibire la produzione, la vendita e l’utilizzo dei prodotti di plastica, ma di limitare l’uso e prescrivere criteri di riciclabilità.
L’Italia ha anticipato la pubblicazione e l’entrata in vigore della direttiva UE sulla plastica monouso, e già dal 4 aprile 2019 il Consiglio dei Ministri ha approvato un Ddl Salvamare teso a preservare l’ecosistema marino e ad autorizzare le imbarcazioni a raccogliere i rifiuti dispersi in mare. Se approvato dal Parlamento Italiano, il Ddl Salvamare entrerà in vigore l’1 gennaio 2020 e vieterà anche l’immissione nel mercato dei prodotti in plastica monouso, perfettamente in linea con le disposizioni della direttiva UE.
Nello specifico, la direttiva UE prevedrà:
- la messa al bando dei prodotti in plastica monouso per i quali esistono alternative sul mercato – bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande, aste per palloncini, tazze, contenitori per alimenti e bevande in polistirene espanso e tutti i prodotti in plastica oxodegradabile;
- riduzione del consumo di contenitori per alimenti e tazze per bevande in plastica ed etichettatura di salviette umidificate e altri prodotti;
- regimi di responsabilità estesa dei produttori sulla rimozione dei rifiuti (in particolare i filtri dei prodotti del tabacco e gli attrezzi da pesca);
- un obiettivo di raccolta separata del 90% delle bottiglie di plastica entro il 2029 (77 % entro il 2025) e l’introduzione di prescrizioni di progettazione per garantire che i tappi rimangano fissati alle bottiglie;
- l’obiettivo di integrare il 25% di plastica riciclata nelle bottiglie a partire dal 2025 e il 30 % a partire dal 2030.
Se il Ddl Salvamare diventerà legge, l’Italia sarà pronta a recepire la normativa europea e avrà messo in pratica parte delle sue disposizioni già dal primo giorno di applicazione della direttiva stessa.
Nei prossimi giorni la normativa europea sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale. Dopodiché gli Stati Membri avranno due anni di tempo per recepirla (cinque anni per la garantire la fissazione dei tappi su tutte le nuove bottiglie).