Sul supplemento ordinario n. 46 alla G. U. n. 322 del 30 dicembre 2020 è stata pubblicata la legge n. 178/ 2020 – legge Finanziaria 2021 che ai commi da 139 a 143 contiene alcune disposizioni riguardanti l’istituzione di un registro telematico di carico e scarico dei cereali e delle farine dei cereali.
Viene previsto che qualsiasi impresa (ad es. molini, panifici, pastifici, etc) che detiene un quantitativo superiore alle 5 tonnellate annue di singolo prodotto ha l’obbligo di registrare le operazioni di carico e scarico del prodotto, di qualsiasi provenienza (nazionale, unionale o paese terzo), entro sette giorni lavorativi dall’effettuazioni di suddette operazioni, in un apposito registro telematico istituito nell’ambito dei servizi del Sistema informativo agricolo nazionale.
Un decreto del MiPAAF, che dovrà essere emanato entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, fissata al 1° gennaio 2021, dovrà indicare le modalità operative per adempiere all’obbligo.
Sono previste delle sanzioni in caso di mancato rispetto delle disposizioni: da 5.000 a 20.000 euro se non viene istituito il registro; da 1.000 a 5.000 euro se non vengono rispettate le modalità telematiche; una sanzione accessoria che prevede la chiusura dell’attività per un periodo da 7 a 30 giorni se le violazioni riguardano quantitativi di prodotto non registrato superiori alle 50 tonnellate annue.
D’intesa con Confesercenti e CNA abbiamo inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, in qualità di Ministro ad Interim del MiPAAF nella quale, in considerazione del fatto che le imprese alimentari soggette all’obbligo applicano già sistemi di tracciabilità, denunciamo che tale obbligo si configura come un nuovo inutile aggravio burocratico e gestionale per le imprese, risultando peraltro sproporzionato rispetto agli obiettivi dichiarati della norma.
Nell’esprimere quindi forte contrarietà e preoccupazione per i risvolti gestionali e amministrativi del nuovo onere abbiamo chiesto di venire ascoltati in sede di attuazione del decreto ministeriale, ai fini della definizione delle modalità attuative e, se possibile, per ristabilire il perimetro del nuovo obbligo.