STUDI – MPI pulizia e sanificazione per lotta al Covid-19: Italia 2° in Ue per occupati, nel settore 2 imprese su 3 sono artigiane

Posted By Daniela Montalbano on Mag 20, 2020 | 0 comments


Nel corso dell’emergenza sanitaria conseguente al contagio da coronavirus è emersa l’importanza di numerose attività imprenditoriali che hanno consentito a cittadini e imprese di affrontare situazioni critiche e di adattarsi ad un contesto in rapido cambiamento. Come evidenziato in una nostra precedente analisi in questi settori in prima linea nella guerra al Covid-19 il 63,2% delle imprese sono artigiane.

Uno dei settori chiave per la ‘Fase 2’ è quello della pulizia e sanificazione. Le condizioni di sicurezza di ripresa delle attività economiche sono garantite da servizi di pulizia, a cui si aggiungono attività di decontaminazione e disinfezione. Nel settore in Italia operano 34.298 imprese e 436.944 addetti, di cui 403.570 sono dipendenti e rappresentano il 92,4% degli addetti. In chiave dimensionale le micro e piccole imprese con meno di 50 addetti (MPI) delle Attività di pulizia e disinfestazione sono la quasi totalità delle imprese del comparto (96,5%) per un totale di 33.106 imprese e concentrano un terzo (32,6%) degli addetti, pari a 142.246 unità.

Nel confronto internazionale l’Italia è il 4° paese Ue per numero di occupati nell’attività di pulizia ma diventa il 2° dietro alla Germania per numero di occupati nelle micro e piccole imprese. Tra gli indicatori di performance, il fatturato per addetto di una MPI in Italia è pari a 35.100 euro, il valore più elevato dei maggiori paesi dell’Ue, risultando superiore a quelli rilevati per una omologa impresa in Germania (31.900 euro), Francia (23.100 euro) e Spagna (19.800).

Nell’artigianato si contano 21.627 imprese e 70.861 addetti, di cui 45.629 sono dipendenti e rappresentano il 64,4% degli addetti dell’artigianato del comparto. Tra le imprese del settore è marcata la vocazione artigiana: nell’artigianato si concentra, infatti, il 63,1% delle imprese, quota ampiamente superiore al 23,7% registrato per il totale dell’economia, mentre per quanto riguarda gli addetti e i dipendenti l’incidenza dell’artigianato è in linea con quella media. Il fatturato riferito alle imprese artigiane è di 2.482 milioni di euro, pari al 17,9% del totale del comparto, ed un valore aggiunto di 1.370 milioni di euro, pari al 16,5% del totale del comparto.

Tre le principali regioni – quelle con oltre 1.000 addetti dell’artigianato delle Attività di pulizia e disinfestazione – l’artigianato rappresenta oltre un quarto degli addetti del comparto, a fronte di una media del 16,2%, in Liguria con il 35,3%, Abruzzo con il 31,8%, Marche con il 28,1% e Piemonte con il 27,8%; contributo superiore al venti per cento in Veneto con il 23,6%, Sardegna con il 23,0%, Lombardia con il 21,7%, Toscana con il 20,5% e Umbria con il 20,2%. Tra le regioni minori quote più ampie dell’occupazione del settore nelle imprese artigiane si registra in Valle d’Aosta e Molise.

Considerando le principali province, con oltre 500 addetti dell’artigianato delle Attività di pulizia e disinfestazione, l’artigianato rappresenta oltre un quarto degli addetti del comparto a: Vicenza (45,2%), Prato (45,1%), Varese (44,1%), Monza e Brianza (43,9%), Lecco (43,2%), Pescara (40,4%), Genova (36,3%), Pavia (35,1%), Como (35,0%), Alessandria (34,1%), Sassari (31,0%), Livorno (29,4%), Ancona (28,7%), Treviso (28,6%) e Torino (27,9%). Tra le altre province quote elevate si riscontrano a FermoSondrioImperiaMacerataNuoro e Trapani.

Le sfide che l’emergenza coronavirus ha posto alle imprese del settore sono ben delineate nell’intervista di Stefano Rampazzo, Presidente delle imprese di pulizia di Confartigianato sull’ultimo numero del mensile GSA, Il Giornale dei Servizi Ambientali.

L’analisi del settore, con il quadro per territorio, è disponibile nell’Elaborazione Flash ‘ Pulizia e sanificazione, un settore chiave nell’emergenza Covid-19. Struttura imprenditoriale e artigianato per regione e provincia’. Clicca qui per scaricarla.