Manovra 2020: tutti i tagli, i bonus e le tasse per il nuovo anno

Posted By Daniela Montalbano on Dic 18, 2019 | 0 comments


La Manovra 2020, c’è.L’ok da parte del Senato è arrivato ieri, lunedì 16 dicembre, con 166 voti a favore e 128 contrari. Il restyling al testo è stato lungo e meticoloso, e ha contato circa una settantina di ritocchi (chiesti in extremis dalla Ragioneria generale dello Stato) e una quindicina di stralci decisi, invece, dalla presidenza del Senato. Tra correzioni e limature, nel testo sono però rimaste alcune azioni fondamentali per la tenuta del sistema economico: dallo stop all’aumento dell’Iva al taglio al cuneo fiscale.

Vediamole nel dettaglio.
Stop all’aumento dell’IVA – Le clausole di salvaguardia sull’aumento Iva per il 2020 (aumenti pari a 23,1 miliardi di euro), sono stare sterilizzate. Così restano al 22% e al 10%, invece di passare al 25% e al 13%. L’aumento sarebbe stato a carico dei consumatori con evidenti ripercussioni sulla distribuzione e sul commercio.
Taglio del cuneo fiscale – Dal 2020 prenderà il via, in modo progressivo e strutturale, una riforma del regime Irpef per i dipendenti. La novità interesserà 4,5 milioni di lavoratori con redditi tra 26.600 euro e 35mila euro, che avranno fino a circa 50 euro in più al mese e che finora erano stati esclusi dal bonus Renzi, il quale non dovrebbe comunque essere toccato, ma potrebbe essere rimodulato in detrazione fiscale. I tre miliardi previsti per il taglio del prossimo anno verranno destinati ai lavoratori e non alle imprese. Il taglio del costo del lavoro sarà di di 3 miliardi di euro, che aumenteranno a 5 nel 2021. Ci sarà anche uno sgravio del 100% dei contributi per tre anni in favore dei datori di lavoro (con meno di 9 dipendenti) che assumeranno nuovi apprendisti con contratto duale, o di primo livello, per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria e il certificato di specializzazione tecnica superiore. A condizione che questi contratti vengano stipulati dopo il 1° gennaio 2020, fermo restando il taglio dell’aliquota al 10% per i contributi maturati dopo il terzo anno.
Plastic tax – Entrerà in vigore da luglio dopo un altalenante confronto a tavolino: dopo aver lanciato la tariffa di 1 euro al chilo, il governo è poi sceso a 50 centesimi e, nella Manovra, la tassa sulla plastica ora è stata fissata a 45 centesimi al chilogrammo. Interesserà anche il tetrapak, e ne saranno esclusi invece i prodotti in plastica riciclata e quelli composti da più materiali che abbiano una componente di plastica inferiore al 40%.Alla riduzione della tariffa, il governo è arrivato anche attraverso numerosi confronti con il sistema Confartigianato, che ha sempre considerato la plastic tax «una misura inutilmente vessatoria vestita da “misura di salvaguardia ambientale”». L’Associazione, che rappresenta più di 1 milione e mezzo di imprese chiede, piuttosto, la creazione di misure incentivanti «accessibili a tutte le imprese di ogni ordine, grado e dimensione per la conversione alla circolarità dei processi produttivi, per la produzione e l’utilizzo di prodotti plastic free e di plastiche riciclate e riciclabili». Nello stesso tempo, Confartigianato ritiene sia indispensabile creare una Task Force tra le associazioni imprenditoriale e i Ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo economico, dell’Innovazione, delle Politiche agricole e delle Finanze con «l’obiettivo di promuovere sostenibilità ed economia circolare in linea con le strategie europee ed a vantaggio dei cittadini e della competitività delle imprese».
Sugar tax – La tassa sulle bevande zuccherate, slitta al primo ottobre 2020. L’imposta ha un valore di 10 centesimi al chilo. La correzione comporterà un minor gettito per 175,3 milioni di euro. È una delle nuove “microtasse” che si sono molto sgonfiate, durante la discussione parlamentare, rispetto alla previsione iniziale del Governo e dove le proteste dei produttori, dei commercianti e delle associazioni di categoria, comprese quelle dei consumatori, si sono fatte più sentire.
Auto aziendali – La stretta sulle auto aziendali sarà “soft”, e scatterà sui contratti stipulati da luglio 2020 sui veicoli di nuova immatricolazione. Il fringe benefit scende al 25% sulle auto aziendali, i motocicli e i ciclomotori con emissioni Co2 inferiori a 60 g/km ed è al 30% su quelle superiori a 60 g/km e inferiori a 160 g/km. Per i veicoli con emissioni inquinanti superiori a 160 g/km, e inferiori a 190 g/km, la percentuale passa al 40% nel 2020 e sale al 50% dal 2021. Per tutte le auto superiori a 190 g/km, scatta il 50% il prossimo anno e il 60% dal 2021.
Aumentano le clausole sulle accise:1,2 miliardi nel 2021Nel 2021 scatterà l’aumento delle clausole di salvaguardia delle accise sui carburanti con un innalzamento del gettito di 303 milioni di euro. Nel 2022, il gettito salirà a e 651. Si prevedono maggiori entrate per oltre 1,2 miliardi nel 2021, e di poco meno di 1,7 miliardi nel 2022. Le risorse sono destinate a compensare l’alleggerimento della tassa sulla plastica e della sugar tax, nonché la marcia indietro sulle auto aziendali.
Imprese e innovazione: un nuovo credito di imposta sostituisce super e iper ammortamento – Viene confermato il piano “Impresa 4.0” e viene rifinanziata la Nuova Sabatini.
La novità più grossa è quella che interessa super e iper ammortamento: entrambi vengono cancellati e sostituiti con un nuovo credito di imposta. Per i beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, è riconosciuto un credito d’imposta in cinque anni del 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro e del 20% per la quota di investimenti fino al limite massimo di 10 milioni di euro. Per i beni immateriali, come il software, il credito d’imposta è riconosciuto al 15%, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 700.000 euro. Per tutti gli altri investimenti il credito d’imposta è del 6% nel limite massimo di costi ammissibili pari a 2 milioni.Il credito di imposta (12% sull’intera spesa) per investimenti in ricerca e sviluppo sarà valido anche per il 2020 ma con un sistema di calcolo stravolto. Questo credito di imposta sarà esteso anche a quelle attività finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati e ad altre attività innovative come il design e l’ideazione estetica.
Per il 2020 è stato confermato anche il credito di imposta per la Formazione 4.0: sarà pari al 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di 300mila euro per le piccole imprese, al 40% e fino a 250mila per le medie imprese, al 30% e fino a 250mila euro per le grandi imprese. Prevista una maggiorazione al 60% se i destinatari della formazione sono lavoratori dipendenti svantaggiati. Sarà eliminato l’obbligo di stipulare i contratti collettivi aziendali, e territoriali, che disciplinino lo svolgimento dell’attività formativa.
Contrasto dell’evasione fiscale – Vengono messe in campo politiche di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali in più settori. Si prevede un inasprimento delle pene per i grandi evasori. Si introducono misure per contrastare l’illecita somministrazione di manodopera e l’aggiramento della normativa contrattuale in tema di appalti da parte di cooperative o imprese fittizie, che in tal modo evadono l’IVA e non procedono al versamento delle ritenute sui redditi dei lavoratori. Si rafforzano le misure contro le frodi nel settore dei carburanti. Si implementa il contrasto all’evasione e all’illegalità nel settore dei giochi, attraverso l’istituzione del registro unico degli operatori del gioco pubblico e il blocco dei pagamenti per i soggetti che operano dall’estero senza concessione, anche attraverso l’istituzione dell’agente sotto copertura.
Tassa sulla fortuna – Dal primo marzo, il prelievo sulle vincite oltre i 500 euro sale al 20%, con un’entrata prevista di 308 milioni di euro. Sale dal 12% al 20% anche il prelievo sulle new slot sulle vincite sopra i 200 euro, che partirà dal 15 gennaio, e al 65% sul Preu (Prelievo Erariale Unico) e il payout, cioé la percentuale di somme giocate destinate alle vincite.
Piano cashless – Con l’obiettivo di aumentare i pagamenti elettronici, si predispone un piano che prevede, tra l’altro, l’introduzione di un super bonus da riconoscersi all’inizio del 2021 in relazione alle spese effettuate con strumenti di pagamento tracciabili nei settori in cui è ancora molto diffuso l’uso del contante, nonché l’istituzione di estrazioni e premi speciali per le spese pagate con moneta elettronica e sanzioni per la mancata accettazione dei pagamenti con carte di credito o bancomat.Il tetto al contante dovrebbe scendere da 3.000 a 2.000 euro, per poi arrivare a 1.000 euro dal 2022.
Ecobonus, sismabonus, bonus facciate – Oltre ad una serie di proroghe per le detrazioni al 50% in caso di interventi di ristrutturazione edilizia, per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica elevata (50%) e per il bonus al 50% o 65% per l’efficienza energetica (impianti di micro-cogenerazione), viene introdotto dal 2020 un nuovo bonus fiscale per la casa (bonus facciate).
Bonus facciate – La detrazione fiscale al 90% durerà un anno, interesserà le manutenzioni ordinarie ma sarà limitata agli immobili residenziali localizzati nei centri storici (zona A) e nelle zone già urbanizzate (B). Potrà essere utilizzata per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici, inclusi gli interventi di sola pulitura o tinteggiatura esterna, privati e condominiali, ubicati in qualsiasi zona del territorio italiano. Inclusi anche gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi. Ne sono esclusi gli infissi, gli impianti elettrici, le grondaie e i tubi pluviali. In caso di lavori che interessano l’edificio anche dal punto di vista termico, è stato posto un limite: se si decide di rifare l’intonaco di almeno il 10% della superficie della facciata, si dovranno rispettare dei requisiti di efficienza energetica e di trasmittanza. E’ possibile che alcuni contribuenti scelgano, a quel punto, la realizzazione del cappotto termico, prestazione inclusa nell’ecobonus. Da sottolineare, però, che le due agevolazioni sono cumulabili.Lo sconto fiscale sarà solo per i redditi delle persone fisiche; salta l’estensione agli alberghi.
Sconto in fattura Ecobonus – Sarà ammesso solo per gli interventi “di ristrutturazione importante di primo livello” per le parti comuni degli edifici condominiali, con un importo pari o superiore a 200 mila euro. Il meccanismo è identico a quello in vigore finora: il fornitore anticipa l’importo che serve allo sconto e poi lo recupera in cinque anni, sotto forma di credito di imposta da portare in compensazione. L’intervento di “primo livello” interessa l’involucro edilizio, con un’incidenza superiore al 50% della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio, ma anche la ristrutturazione dell’impianto termico.La Commissione Bilancio del Senato ha abrogato i commi dell’articolo 10 del Decreto Crescita, quelli riguardanti lo sconto immediato in fattura per gli interventi relativi a ecobonus e sismabonus, grazie alla presa di posizione di Confartigianato. Che in questi ultimi mesi ha sempre denunciato lo sconto in fattura come una misura capace di provocare gravi effetti distorsivi della concorrenza e penalizzanti per le Pmi del “sistema casa”: costruzioni, installazione impianti, serramenti.Qui, tutti i dettagli: https://www.asarva.org/2019/12/stop-allo-sconto-in-fattura-una-vittoria-firmata-confartigianato/.
La fine del mercato tutelato di luce e gas slitta al 2022 – La liberalizzazione del mercato slitta di 18 mesi: dal 1° luglio 2020 al 1° gennaio 2022. Ad oggi, gli utenti possono ancora decidere tra mercato tutelato – con tariffe definite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) – e mercato libero, dove il prezzo di luce e gas è definito dal Regolatore solo per quel che riguarda i costi di trasporto, distribuzione e oneri di sistema, mentre è scelto dal fornitore per quel che riguarda la componente energia. Chi è cliente del mercato tutelato, quindi, ha ancora tempo per scegliere un fornitore sul mercato libero. Però è meglio affrettarsi. I dati comunicarti dall’Arera dicono che, nel 2019, il 46,5% dei clienti domestici di corrente (circa 13,7 milioni) ha lascito il mercato di maggior tutela, e così ha fatto il 59,1% delle piccole imprese (circa 4,1 milioni). Nel gas, invece, già nel mese di dicembre del 2018 sul libero mercato si trovava il 50% dei domestici. Cenpi, il gruppo di acquisto di Confartigianato Imprese, è una valida soluzione. Qui, tutti i vantaggi delle offerte: https://www.asarva.org/cenpi-energia-insieme-va/.
L’Imu ingloba la vecchia TasiNel 2020 si dirà addio alla Tasi, pronta ad essere incorporata nella nuova Imu unificata. In realtà, per i contribuenti non cambierà molto e, soprattutto, la pressione fiscale non subirà riduzioni perché le aliquote dell’Imu incorporano quelle fin qui applicate alla Tasi. Invece, cambia il quadro delle regole per chi non è puntuale negli appuntamenti con il fisco locale. La manovra, infatti, va a rafforzare i poteri di riscossione dei sindaci, introducendo anche per i tributi locali il meccanismo dell’accertamento “esecutivo”, che taglia i tempi e le procedure necessari ad attivare i pignoramenti e confische in caso di mancati pagamenti.
Robin tax – È un aumento dell’addizionale Ires del 3,5% che opererà per un triennio, fino a tutto il 2022, sugli utili delle concessionarie pubbliche di autostrade, aeroporti, porti e ferrovie. Il gettito andrà al miglioramento delle rete infrastrutturale. Con questa nuova misura, l’Ires complessiva passa dall’attuale 24 al 27,5%.
Reddito di cittadinanza – Rimarrà anche nel 2020 l’importo di 780 euro netti al mese per chi è disoccupato, inoccupato e integrazione per chi ha un reddito da lavoro al di sotto della suddetta soglia.
Sanità e Salute: addio al superticket e nuove risorse per il Sistema Sanitario Nazionale – Dal 1° settembre 2020 si potrà dire addio al superticket, ovvero a quei 10 euro che oggi si pagano per ogni ricetta su visite ed esami. Aumenteranno le risorse previste per il Sistema Sanitario Nazionale: 2 miliardi per il Registro tumori, 32mila stabilizzazioni di medici e infermieri, ampliamento in tutta Italia della sperimentazione della farmacia dei servizi con la possibilità di prenotazione di esami e visite specialistiche, Fondo per la disabilità e la non autosufficienza (incrementato di 20 milioni di euro). Nel Fondo assegno universale e servizi alla famiglia entreranno le risorse, invece, dedicate all’assegno di natalità (bonus bebè) e del bonus asilo nido confermati per il 2020 (fino a 250 euro al mese).Nella Manovra 2020 è stata anche inserita la possibilità di detrarre al 19% le spese veterinarie, fino a 500 euro per la parte che eccede la franchigia di 129,11 euro.
Detrazione per spese sanitarie – E’ confermata. Le spese sanitarie si potranno ancora portare in detrazione al 19% senza vincoli di reddito. Quindi, salta la stretta sui bonus fiscali per i redditi alti, prevista dal Ddl bilancio, che escludeva solo le spese per interessi per mutui ipotecari e le spese sanitarie sostenute per patologie gravi.
Bonus latte – Per le neo mamme che non possono allattare, arriva un bonus fino ad un importo massimo di 400 euro al mese e, fino al sesto mese di vita del neonato, per l’acquisto di latte artificiale. E’ stato istituito anche un apposito fondo al Ministero della Salute dotato di 2 milioni di euro per il 2020 e di 5 milioni a decorrere dal 2021.
Previdenza e Welfare – Si conferma il sussidio economico che accompagna alla pensione le categorie di lavoratori da tutelare (Ape Social) e la possibilità per le lavoratrici pubbliche e private di andare in pensione anticipata anche per il 2020 (Opzione Donna). Viene confermata anche l’esenzione dal canone RAI per gli anziani a basso reddito. Dovrebbe arrivare anche una mini rivalutazione di alcune pensioni con assegni tra i 1.500 ed i 2.000 euro.
La piattaforma web della Pa per le notifiche delle multe – Nell’Europa a 28, l’Italia occupa il 24esimo posto per “digitalizzazione dell’economia e della società”, e vede solo il 37% degli utenti utilizzare i servizi online della Pubblica Amministrazione. Ecco allora un passo avanti: con la Manovra 2020 arriva la piattaforma digitale per le notifiche della Pa su cui ricevere provvedimenti amministrativi come le multe, ma non gli atti giudiziari. La piattaforma, primo passo per il domicilio digitale, sarà utilizzata dalle amministrazioni pubbliche per effettuare, con valore legale, le notifiche di atti, provvedimenti, avvisi e comunicazioni.
Stop bollette pazze, rimborsi e bonus a utenti – Tutelare i consumatori dalle bollette pazze. I gestori dei servizi di pubblica utilità, e gli operatori di telefonia, di reti televisive e di comunicazioni elettroniche saranno obbligati a trasmettere agli utenti le comunicazioni con cui si contestano gli eventuali mancati pagamenti, e si preavvisa la sospensione del servizio in modo chiaro e dettagliato. In caso di bollette illegittime, gli utenti avranno diritto a ottenere, oltre al rimborso delle somme eventualmente versate, anche il pagamento di una penale pari al 10% dell’ammontare contestato per un importo non inferiore a 100 euro.
Truffati dalle banche – Proroga di due mesi per la formalizzazione delle istanze di rimborso al Fondo indennizzi da parte dei risparmiatori truffati dalle banche. Le vittime dei dissesti bancari avranno tempo fino al 18 aprile 2020, dal precedente 18 febbraio, per presentare la richiesta di ristorno

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