Confartigianato, nell’ambito di R.ETE. Imprese Italia, presenta proposte di semplificazione fiscale
Le proposte di Confartigianato e R.ETE. imprese Italia, in un dettagliato documento inviato al Vice Ministro On.le Luigi Casero.
Nel documento viene ricordato che la semplificazione dipende, anche, dal rispetto di alcuni fondamentali principi, enunciati nello Statuto dei diritti del Contribuente: irretroattività delle norme, chiarezza e trasparenza delle disposizioni, corretta informazione e conoscenza degli atti amministrativi ma, soprattutto, che l’entrata in vigore di nuovi adempimenti o normative deve avvenire solo dopo un congruo lasso temporale (almeno 60 giorni).
Confartigianato evidenzia che la semplificazione delle attività poste in essere dalle imprese e dai loro consulenti può aversi solo attraverso il rispetto di alcuni fondamentali principi, peraltro contenuti nello Statuto dei diritti del Contribuente, in particolare ci si riferisce:
- all’irretroattività delle norme tributarie;
- alla chiarezza e trasparenza delle disposizioni tributarie;
- all’informazione, alla conoscenza degli atti amministrativi ed alla semplificazione.
Da questi principi scaturiscono (o dovrebbero scaturire) alcune regole altrettanto fondamentali:
- l’entrata in vigore di nuovi adempimenti o normative deve avvenire solo dopo un congruo lasso temporale (almeno 60 giorni);
- i modelli di dichiarazione devono essere resi disponibili nel rispetto dei termini di legge;
- le specifiche tecniche ed i diagnostici devono essere resi disponibili entro 30 gg. dal termine di approvazione dei modelli;
- i modelli studi di settore devono essere resi disponibili negli stessi termini previsti per la modulistica relativa alle imposte dirette.
All’attenzione del Ministero, inoltre, alcune proposte per evitare che nei mesi di giugno/luglio di ogni anno vi sia una concentrazione tale di adempimenti e scadenze di versamento che determinano l’ormai consueta richiesta di proroga.
In particolare:
- spostare il termine di versamento ordinario dei debiti dovuti in base alle dichiarazioni annuali dal 16 giugno al 30 giugno di ogni anno, ovvero al 31 luglio con maggiorazione;
- rivedere la misura della maggiorazione dello 0,4% mensile corrispondente ad un tasso annuale del 4,8%, agganciandola al saggio annuale di interesse legale attualmente stabilito nella misura del 0,2% annuo;
- prevedere proroghe “automatiche” dei termini di versamento in caso di mancata disponibilità di modelli e/o software;
- spostare il termine relativo ai versamenti ed adempimenti scadenti nel mese di agosto, dal 20 alla fine dello stesso mese di ogni anno;
- unificare le scadenze di versamento per i soggetti titolari e non di partita IVA.
Nel documento vengono formulate anche proposte di semplificazione non solo, però, degli adempimenti connessi ai tributi erariali. Secondo R.ETE. Imprese Italia vanno rivisti anche i termini di versamento dei tributi locali dovuti in base al valore catastale degli immobili, ossia IMU e TASI. Occorre prevedere un tributo unico con riferimento al quale la legge statale dovrebbe stabilire i limiti all’esercizio della potestà regolamentare dei Comuni (aliquote e detrazioni), evitando così il proliferare di casistiche ingestibili e spesso incomprensibili da parte dei contribuenti. Il nuovo tributo, in ragione delle ridotte possibilità dei Comuni di agire su aliquote e detrazioni, renderebbe agli stessi più agevole l’invio ai contribuenti dei modelli di versamento precompilati, garantendo così una reale e percettibile semplificazione dei versamenti fiscali per imprese, lavoratori autonomi e, in generale, per i cittadini proprietari di abitazioni.