INDUSTRIA E POLITICA/ La riscossa su Cina e India grazie al “fenomeno Greta”

Posted By Daniela Montalbano on Set 30, 2019 | 0 comments


Dopo l’arringa alla Nazioni Unite della giovane attivista svedese Greta Thunberg, ancora una volta – su un tema che potremmo definire “sensibile” – si è creata quella divisione che sembra confinare la questione ambientale nel giardino degli ambientalisti. Un po’ come i temi della sicurezza e dell’immigrazione, che sembrano riguardare qualcuno e qualcun altro no.
…Il processo della globalizzazione degli ultimi 30 anni ha visto le economie avanzate spostare (e in parte creare) la propria produzione in quelle economie emergenti, in particolare Cina e India, che nel tempo sono diventate dei colossi, in primis perché hanno piano piano assimilato il nostro know how (anche rubandoci dei brevetti), in secondo luogo perché – in presenza di un tessuto sociale con molti meno diritti – hanno utilizzato massivamente la loro forza lavoro. Il risultato di questo processo è che oggi l’Occidente ha perso il suo primato economico ed è costretto a ritrovare non solo un nuovo modello di sviluppo ma anche il modo per contrastare, soprattutto, la forza della Cina.
Greta è, volendo o nolendo, il volto di un movimento tellurico di rivoluzione delle strutture economico-sociali; quello che domanda non è un cambio nella chimica dell’atmosfera terrestre, ma un cambio nella chimica sociale della civiltà globale e, dunque, in ultima istanza, del modello di sviluppo economico.
…Gli scienziati hanno preparato un terreno concettuale, lei e molti attivisti hanno aperto un varco mediatico e ora sta alla politica cogliere questa opportunità storica per ridare vita alle stanche radici della civiltà industriale. È tempo che, con rinnovato vigore, gli interessi di chi vuole tenere unito sviluppo economico e benessere sociale prevalgano su quelli dei promotori di un business disincarnato. È tempo che la connessione con il territorio diventi un aspetto non dimenticato dai processi trans-nazionali e che il welfare trovi una più autentica espressione, anche ecologica.
…Il dado è tratto e, direbbe Popper, il futuro è aperto. A noi il compito di costruire una società aperta, ovvero il più possibile moderna, sicura e inclusiva.