EUROPA – Assemblea Ueapme a Sofia. Il Presidente bulgaro Radev: ‘Pmi spina dorsale dell’economia. Ue e Stati le sostengano’

Posted By Antonio Alivesi on Giu 18, 2018 | 0 comments


Si è svolta oggi a Sofia l’Assemblea annuale di Ueapme, l’Unione Europea dell’Artigianato e delle Piccole e Medie Imprese. La delegazione di Confartigianato era guidata da Luca Crosetto, Vice Presidente di Ueapme con delega alle politiche per le imprese. In apertura dei lavori, il Presidente della Repubblica della Bulgaria, Rumen Radev ha evidenziato il ruolo delle micro e piccole imprese che rappresentano la spina dorsale dell’economia dell’Europa. Ed ha aggiunto che hanno bisogno di un ambiente nel quale poter competere in piena trasparenza. Secondo il Presidente Radev le decisioni politiche devono tenere in considerazione le necessità delle Pmi, molte delle quali non hanno la possibilità di partecipare all’assegnazione dei fondi europei. Vanno sviluppate infrastrutture per creare un ambiente favorevole, occorre investire nello sviluppo del capitale umano e in iniziative che migliorino la competitività delle Pmi per metterle in gradi di cogliere le sfide del mercato globale, come avviene negli Usa, in Cina e nei Paesi asiatici. Per il Presidente bulgaro, un elemento fondamentale per essere competitivi e flessibili consiste nella velocità nell’assumere decisioni, anche a livello europeo. Per questo l’Ue dovrebbe decidere rapidamente e altrettanto velocemente implementare le decisioni assunte per raggiungere gli obiettivi strategici per le Pmi. Il Presidente Radev ha poi puntato il dito contro la burocrazia, a tutti i livelli, nemico numero uno delle piccole imprese e dei cittadini, che fa perdere fiducia nelle istituzioni nazionali ed europee. E’ quindi indispensabile eliminare l’eccesso di oneri burocratici per consentire alle micro e piccole imprese di lavorare al meglio. Altro tema fondamentale per le Pmi è la digitalizzazione: per il Presidente Radev è necessario creare un network digitale nell’Ue, con procedure, software, protocolli che devono essere condivisi a livello europeo. E, infine, in merito ai fondi europei, l’unica parola che bisogna declinare per le Pmi è semplificazione!”.

Luca Crosetto, Vice Presidente di Ueapme con delega alle politiche per le imprese, ha commentato positivamente le parole del Presidente bulgaro. “È sempre sorprendente – ha detto – avere conferma di quanto l’artigianato e le micro e piccole imprese siano la spina dorsale, non solo dell’economia del nostro Paese, ma anche di tutti gli altri Paesi europei. Non posso che trovarmi d’accordo su alcuni dei temi da lui trattati: la burocrazia da sconfiggere per liberare energie e risorse che più utilmente le nostre piccole imprese possono utilizzare per produrre, la digitalizzazione e le competenza come volano per affrontare le sfide di oggi e di domani, la velocità delle decisioni e della loro ‘messa a terra’ sia a livello nazionale che a livello europeo possono fare la differenza per permettere alle nostre micro e piccole imprese di cogliere le stesse opportunità di Paesi come la Russia, la Cina e gli Stati Uniti”.

Al centro dei lavori dell’Assemblea, i temi cruciali per 12 milioni di Pmi europee e che sono all’ordine del giorno nelle agende politiche nazionali e dell’Ue. Tra questi, la revisione della definizione europea di piccola e media impresa europea. In proposito, l’Assemblea di Ueapme ha adottato una risoluzione nella quale si sostiene che l’attuale definizione Pmi è ancora adeguata e si chiede alla Commissione Europea di non allargarla. È’ necessaria, infatti,  un’azione compatta che vada nella direzione di preservare quanto più possibile l’attuale definizione, per esempio, non allargando i parametri (ad esempio, il numero di dipendenti) che concorrono ad individuare la categoria delle micro e PMI. Ueapme ha rimarcato la necessità che venga conservato  il carattere semplice che la definizione attuale presenta e quindi di evitare approcci settoriali o l’introduzione di criteri aggiuntivi. Ueapme, inoltre, vorrebbe che la Commissione europea evitasse il rischio di lasciare spazio nella definizione a realtà che non sono MPMI. In tal senso  l’attuale definizione Pmi non dovrebbe comprendere le Mid-cap (tenuto conto che sono troppo grandi per rientrare nella definizione PMI) e qualora dovesse esserci una definizione o un’iniziativa separate, questa non dovrebbe avere nessun impatto negativo sull’attuale definizione PMI.  Infine, secondo la risoluzione adottata da Ueapme, si dovrebbero prevedere nuovi fondi e non intaccare le risorse destinate alle PMI.

Nel corso dell’Assemblea di Ueapme, sono stati esaminati altri temi riguardanti le politiche Ue e il loro impatto sulle Pmi, riassunti dalla Presidente Ulrike Rabmer-Koller e dalla Segretaria Generale di UEAPME, Veronique Willems, ed è stato sottolineato l’impegno costante di Ueapme sui dossier europei più caldi, come il regime speciale IVA per le Pmi, il Pilastro dei Diritti sociali e l’impatto  del nuovo Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati (GDPR) e la sua corretta e uniforme applicazione nei rispettivi Stati Membri UE. A questo proposito, Ueapme, nelle scorse settimane ha richiesto, come peraltro ha fatto  da Confartigianato a livello nazione, un ‘periodo di  grazia’ nel primo anno di applicazione, in una lettera inviata al Commissario europeo Jourova. Confartigianato ha quantificato in 3,1 miliardi euro il costo per le micro e piccole imprese italiane (fino a 50 dipendenti) per l’adeguamento alla nuova normativa europea sulla privacy.

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