ECONOMIA CIRCOLARE – Confartigianato al Senato: ‘Direttive Ue occasione di sviluppo per 525.000 imprese artigiane’

Posted By Daniela Montalbano on Mag 20, 2020 | 0 comments


Il recepimento del pacchetto di direttive europee sull’economia circolare è una grande opportunità di sviluppo che coinvolge 525.000 imprese artigiane manifatturiere e del recupero e riciclo e va colta con norme chiare, omogenee, aderenti alle indicazioni comunitarie e che favoriscano le imprese virtuose.

E’ l’indicazione espressa dai rappresentanti di Confartigianato intervenuti oggi in audizione alla Commissione Territorio, Ambiente, Beni ambientali del Senato sul Pacchetto economia circolare.

Sul recepimento della direttiva rifiuti, Confartigianato è favorevole all’istituzione del Registro Elettronico Nazionale e sostiene la necessità, per non ripetere la fallimentare esperienza del Sistri, di garantire un sistema di tracciabilità ispirato ad alcuni principi fondamentali: semplificazione e riduzione dei costi e degli oneri amministrativi; interoperabilità del nuovo sistema con i sistemi gestionali esistenti; coerenza e proporzionalità̀ degli obblighi e delle sanzioni rispetto alla tipologia e quantità̀ dei rifiuti gestiti; avvio graduale del nuovo sistema con un congruo periodo sperimentazione per verificarne la funzionalità̀; abbandono della pretesa di acquisizione dei dati in tempo reale.

Contraria all’assimilabilità dei rifiuti speciali a quelli urbani, la Confederazione considera necessario garantire che i produttori paghino il dovuto per coprire i costi di gestione dei rifiuti generati dai loro prodotti anche aderendo a sistemi collettivi capaci di assicurare il rispetto dei target europei e nazionali. I sistemi di responsabilità estesa del produttore dovranno modulare i pagamenti dei produttori in base a riparabilità, durabilità, riciclabilità dei loro prodotti.

Quanto alla cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste), Confartigianato chiede di eliminare i controlli a campione non previsti dalle direttive comunitarie poichè allungano i tempi, alimentano incertezze, rischiano di aprire conflitti fra il sistema delle ARPA, le Regioni, ISPRA e il Ministero dell’Ambiente, e soprattutto scoraggiano i nuovi investimenti in attività di riciclo dei rifiuti.

Inoltre, Confartigianato ritiene che il recepimento della direttiva su RAEE pile e accumulatori deve essere l’occasione per rendere semplice ed efficiente la gestione di questi rifiuti oggi caratterizzata invece da troppi oneri e complessità per le imprese e le famiglie che di fatto hanno vanificato gli obiettivi sia per quanto riguarda la tutela ambientale sia per sviluppare il potenziale economico del settore.