AUTOTRASPORTO Fondo autotrasporti, risorse in arrivo per cambiare i mezzi inquinanti

Posted By Antonio Alivesi on Dic 11, 2018 | 0 comments


L'immagine può contenere: persone che camminano e spazio all'aperto

In arrivo fondi per l’autotrasporto«Per superare la vetustà del parco circolante italiano serve un piano straordinario di incentivazione per l’acquisto di veicoli commerciali nuovi, ecosostenibili e sicuri».

E’ positivo il commento di Confartigianato Trasporti all’emendamento al DdL di Bilancio che prevede la creazione di un Fondo ad hoc per il rinnovo del parco veicolare merci.

La proposta, lanciata a settembre e condivisa dal Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, raccoglie l’esigenza degli autotrasportatori che vogliono cambiare i mezzi e risponde alla necessità di tutela ambientale e della sicurezza che il Governo, così come le amministrazioni locali, intende perseguire.

«L’autotrasporto italiano – sostiene Confartigianato Trasporti – vuole essere pioniere nella battaglia contro l’inquinamento ambientale e per la sicurezza stradale. Per questo è necessario puntare sulla istituzione di un fondo nazionale pluriennale che finanzi un piano di incentivi per la sostituzione degli attuali camion con veicoli a basse emissioni, più sicuri e tecnologicamente innovativi, con l’obiettivo di una transizione graduale e completa nel lungo periodo, che permetterebbero di raggiungere oltre l’80% di riduzione degli agenti inquinanti».

«Di questo si avvantaggerebbe l’ambiente, i cittadini e tutto il sistema economico che utilizzerebbe trasporti a basse emissioni e dotati dei più innovativi standard di controllo e sicurezza, grazie ai quali si sarebbe evitata la tragedia del tir esploso a Bologna.

Tutto ciò risulta ancor più essenziale alla luce delle limitazioni alla circolazione, imposte in modo sconnesso e disomogeneo nei vari territori delle regioni firmatarie dell’Accordo del Bacino Padano, ad alcune tipologie veicoli senza tener conto delle negative conseguenze sulle imprese che trasportano e distribuiscono le merci in quelle zone, che non hanno avuto tempo e risorse necessari per l’adeguamento ed il ricambio dei propri mezzi».